La nostra storia.

“I miei genitori a metà del ‘900 erano contadini. I primi campi che hanno lavorato qui erano quelli a gradoni sulla montagna. Una fatica tremenda, come solo l’agricoltura di quegli anni poteva essere in terreni difficili. Mia madre si occupava delle pecore e mio padre dei campi fino a quando decise di fare un lavoro altrettanto faticoso: il minatore. Dal campo di Loro Ciuffenna alla miniera di Castelnuovo dei Sabbioni, distante 23 km,ogni giorno, in bicicletta”. Il duro Lavoro. Agli inizi degli anni ‘60 la famiglia Leopardo si stabilizza in una piccola località alle pendici del Pratomagno, Campo Lacconi. Acquista 4 ettari di terreno, produce vino e olio e coltiva i campi a grano e orzo. Federigo frequenta la scuola, diventa elettricista elettro-tecnico e nel 1980 decide di lasciare la terra per il mattone. Prima manovale, poi muratore, ruspista, escavatorista. Ma di nuovo nei campi, nelle poche ore di luce che rimangono dopo il lavoro nei cantieri. Le radici non si tagliano.

Garanzia della tradizione e dell’amore per la terra La coltivazione delle nostre piantagioni avviene proprio alle pendici del Pratomagno. “Sono sempre stato legato alla terra. A sette anni ho guidato il trattore per la prima volta e ricordo ancora la prima persona che incontrai sulla strada: era il prete del paese”.

La terra non si dimentica. Qualcuno taglia le radici e mette la foto nell’album dei ricordi. Qualcuno se ne allontana ma poi ritorna, riprende in mano quei granelli di terra che ha calpestato da bambino, li guarda e decide che qui tornerà e che qui farà qualcosa che i suoi genitori non avevano mai fatto. Questa è la storia di Federigo Leopardo che ha rimesso a nuovo campi e casa di famiglia con un sogno che ora è divenuto realtà.